CERCASI – oggetti disoccupati
Un’arte dell’azione in luoghi pubblici
Roma,  1° agosto – 31 ottobre 2008

Prefazione
Inventiamo oggetti, possediamo oggetti, viviamo tra gli oggetti.
Oggetti che dovrebbero facilitarci la vita, arricchirci, talvolta anche renderci felici. Nella loro muta esistenza hanno un compito preciso. Devono essere idonei e belli, stravaganti o utili. E poi? Vivono con noi e noi con loro. In una relazione più o meno cosciente, talvolta molto personale. Col passar del tempo certi oggetti perdono valore. Sono sciupati o rotti, hanno perso la loro funzione o noi abbiamo perso il contatto con loro. Non è raro che finiscano sulla strada, sotto i ponti, in scarpate o in vicoli nascosti. E ci fanno pensare che una volta appartenevano a qualcuno che li aveva posseduti, poi abbandonati o buttati via.

CERCASI ci presenta lo specchio della nostra società consumistica, senza ammonimenti, senza farci la morale. Gli oggetti rimasti senza lavoro non  vogliono essere dimenticati e con una certa poesia ci ricordano che anche noi potremmo diventare inutili e venir abbandonati o lasciati lì.

Note informative
L’artista Suzana Richle vive in Svizzera ed è venuta per 3 mesi a Roma quale “artist in residence”. Il suo lavoro CERCASI è nato a Roma per Roma.

Roma, la città eterna, è impregnata di storia e carica di monumenti. Questo la rende una città ricca, soprattutto di turisti. Ma la città vive e respira anche oltre Piazza Venezia, la Scalinata di Spagna, il Pantheon. Roma non ha soltanto la Storia, ha molti volti che ci parlano dei suoi abitanti. La Fontana di Trevi ha indubbiamente qualcosa da raccontarci. Ma cosa ne sappiamo di un inquilino che vive in un appartamento in Via dei Sardi?

Le città vivono e si animano grazie alla gente. E da sempre la gente vive attorniata di oggetti. Suzana Richle ha restituito a questi oggetti l’attenzione che meritano. CERCASI è quindi un racconto di storie e di volti.

L’artista
Suzana Richle (*1975) ha concluso una formazione di teatro di movimento e ha studiato arti figurative alla Scuola Superiore delle Arti di Zurigo.

Le sue opere si muovono tra arte figurativa e arte rappresentativa e trovano la loro espressione nei settori dell’arte dell’azione, dell’intervenzione e dell’installazione. Tutti i suoi lavori contengono elementi teatrali. L’artista concepisce i suoi lavori come una specie di “pezzo di teatro nella vita quotidiana” o anche come “un’opera d’arte nel teatro della vita”.

Con il presente lavoro “CERCASI” si manifesta una volta di più la sua particolare capacità di percezione. “Come rendere sensibile la gente sommersa di impressioni sensoriali?” Una domanda che Suzana Richle si è posta proprio in una città i cui  “luoghi pubblici” sono diventati di per sé un’ “arte quotidiana” naturale: Roma.
“Si trattava di trovare una forma artistica capace di saltare all’occhio nonostante la variegata e fascinosa molteplicità di impressioni”, dice Richle e aggiunge: “L’idea dell’azione era quella di rastrellare il campo rappresentato dalla pianta della città. In bicicletta, con carta, matita, vocabolario e con grande attenzione.”

Un’attenzione per la quale ringraziamo di cuore anche voi!

Testo: Anette Herbst
Traduzione: Rosalisa Paioni

CERCASI - GESUCHT
Über die Arbeitslosigkeit der Dinge

Eine Aktionskunst im öffentlichen Raum
Rom: 01. August – 31. Oktober 2008

Vorwort
Wir erfinden Dinge, besitzen Dinge, umgeben uns mit Dingen.
Dingen, die uns scheinbar das Leben erleichtern, uns bereichern, zeitweise glücklich machen. Die Dinge wiederum haben in ihrem stummen Dasein klare Aufgaben. Sie sollen zweckmässig sein oder schön, extravagant oder nützlich. Und dann? Leben die Dinge mit uns und wir mit den Dingen. In mehr oder weniger bewusster, manchmal in sehr persönlicher Beziehung. Im Laufe der Zeit verlieren manche Dinge an Wert. Sie sind verbraucht oder kaputtgegangen, haben ihren Zweck verloren oder wir die Beziehung zu ihnen. Nicht selten landen diese Dinge schliesslich auf Strassen, unter Brücken, in Böschungen und verborgenen Winkeln. Und erinnern uns unbewusst wieder an den Menschen, der sie besessen, verlassen oder achtlos weggeworfen hat.

CERCASI hält uns den Spiegel unserer Konsumgesellschaft vor, ohne den Zeigefinger zu erheben oder gar moralisch zu werden. Die arbeitslos gewordenen Dinge gewinnen wieder an Aufmerksamkeit und erinnern uns auf poetische Weise daran, dass auch wir unnütz, verlassen oder gar abgestellt werden könnten.

Hintergrund
Die Künstlerin Suzana Richle lebt in der Schweiz und kam als „artist in residence“ für 3 Monate nach Rom. Ihre Arbeit CERCASI entstand in Rom für Rom.

Rom, die „ewige Stadt“ ist geschichtsträchtig und monumentenschwer. Das macht sie reich - vor allem an Touristen. Diese Stadt lebt und atmet aber auch jenseits der Piazza Venezia, der spanischen Treppe, des Pantheon. Rom hat nicht nur Geschichte sondern Gesichter. Gesichter, die von den Bewohnern erzählen. Die Fontana di Trevi hat zweifellos auch etwas zu erzählen. Aber was weiss sie über einen Mieter eines Appartements in der Via dei Sardi.

Städte werden von Menschen bewohnt und belebt. Und den Menschen begleiten seit jeher Dinge. Suzana Richle hat diesen Dingen ihre Beachtung zurückgegeben. CERCASI erzählt somit von Geschichten und Gesichtern.

Zur Person
Suzana Richle (*1975) absolvierte eine Ausbildung in Bewegungstheater und studierte Bildende Kunst an der Hochschule der Künste in Zürich.

Ihre Arbeiten bewegen sich zwischen Bildender und Darstellender Kunst und finden ihren Ausdruck im Bereich Aktionskunst, Intervention und Installation. Alle ihre Arbeiten sind geprägt von theatralen Elementen. Für sie bedeuten diese eine Art „Theaterstück im Alltag“ oder auch ein „Kunstwerk im theatralen Leben“.

Mit dem hier vorliegenden Werk CERCASI zeigt sich einmal mehr ihre besondere Art der Wahrnehmung. „Wie sensibilisert man Menschen, die mit Sinneseindrücken überflutet werden?“ Eine Frage, die sich Suzana Richle ausgerechnet in einer Stadt stellte, in der der „öffentliche Raum“ bereits eine natürliche „Alltagskunst“ zu leben scheint: Rom.
„Es galt eine Kunstform zu finden, die trotz kunterbunter Vielfalt aufzufallen vermag“, sagt Richle und ergänzt: „Die Aktion bestand aus dem Konzept, das vorgegebene Feld der Stadtkarte zu durchkämmen. Mit Fahrrad, Zetteln, Stift, Wörterbuch und Aufmerksamkeit.“

Einer Aufmerksamkeit, für die wir uns an dieser Stelle auch bei Ihnen herzlich bedanken!

Text: Anette Herbst